Uno dei metodi più usato per promuovere le attività aziendali, può essere utilizzato anche in relazione al campo sanitario: parliamo ovviamente del marketing, o meglio, di healthcare marketing.
Nello specifico, l’healthcare marketing è però ricco di insidie, ed è facile cadere in errori, soprattutto legati alla legge. Per essere in linea con la normativa, è opportuno porre attenzione a diversi aspetti del marketing e delle relative leggi, evitando, così, di commettere illeciti.
Solo nel 2006, con la Legge Bersani, viene permessa la pubblicità del proprio studio e/o attività in campo medico. Questa legge viene poi aggiornata nel 2018, con la normativa che sostanzialmente aggiunge ed estende le categorie che possono effettuare marketing medicale a tutte le persone che fanno parte degli Ordini delle professioni sanitarie. In parole semplici, estende la possibilità di creare una strategia di marketing medicale della propria attività, anche a figure come fisioterapisti, dietisti, logopedisti, ecc.
Healthcare Marketing: cosa consente la normativa vigente
Ma cosa è concesso nello specifico dalla legge nel campo del marketing medicale?
Le normative consentono di effettuare pubblicità della propria attività sanitaria, purché non si utilizzino messaggi esagerati e incalzanti e, purché, non si promuovano contenuti di tipo commerciale.
I vincoli, però, non finiscono qui. Per avere accesso alla possibilità di creare delle strategie di marketing medicale a favore della propria attività, è fondamentale che vi sia al suo interno un direttore sanitario iscritto all’albo dell’ordine territoriale in cui lo studio opera.
Alla luce delle normative esposte qui sopra, quindi, cosa è realmente concesso per creare un solido marketing medicale? Fortunatamente, le normative non vietano (ed anzi, tra le righe incalzano) un positivo messaggio pubblicitario, che dia ampio spazio all’informazione. Questo si riflette, in sostanza, nella possibilità da parte delle attività in ambito sanitario, di creare informazione, senza però ricadere in suggestivi consigli e/o promozioni di prodotti commerciali.
Ecco che quindi l’informazione diventa la chiave della pubblicità per gli studi e/o attività in campo medicale. Vanno utilizzate comunicazioni veritiere e un canale ottimo per promuovere la propria attività è quello di utilizzare il content writing. Si tratta, per lo più, di scritture di articoli a carattere meramente informativo che possono citare la possibilità di effettuare visite e/o controlli presso la propria attività. Questo è il tipo di pubblicità migliore per quanto riguarda le attività medicali, poiché crea informazione positiva per i potenziali pazienti. Li rende consapevoli delle varie prestazioni possibili presso un determinato poliambulatorio o studio medico specialistico, senza creare messaggi suggestivi.
Attività sanitaria in chiave imprenditoriale: l’informazione positiva
Ciò che è concesso dalla normativa è tutto ciò che concerne l’informazione. A tutela, dunque, della salute del potenziale paziente che, sempre secondo norme di legge, ha il totale diritto di essere informato in maniera corretta e assolutamente veritiera in campo di sanità. La cosa migliore che un’attività in ambito sanitario possa, fare in relazione alle strategie di marketing, è quella di creare un canale di informazione chiara, onesta, disponibile e semplice. Bisogna investire il più possibile sull’aspetto etico e deontologico del settore.
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